venerdì 30 dicembre 2011

Esportare in Svizzera

Esportare in Svizzera è in questi anni un business in crescita, ma ha comunque le sue regole: scopriamo quali.

Esportare in svizzera
Le esportazioni nazionali, in questo periodo di crisi mondiale, hanno subito un brusco rallentamento. Unico Paese d’Europa, però, ad aumentare il numero delle esportazioni di prodotti italiani è la vicina Svizzera.
Esportare in Svizzera include però diverse prassi da seguire in più, rispetto una qualsiasi esportazione verso uno stato appartenente alla Comunità europea.
Lo stato svizzero pur essendo membro del Consiglio d’Europa e dell’EFTA, non appartiene allo “spazio economico europeo” e i rapporti commerciali con gli altri Stati sono gestiti da un accordo di libero scambio (che risale al 1972).
L’azienda di trasporto che deve esportare in Svizzera, oltre alla dichiarazione doganale (DAU) deve predisporre una serie di documenti, ecco un breve elenco:
- La fattura commerciale, in due o tre copie
- Il documento EUR.1, che è serve a testimoniare l’origine dei prodotti, così da beneficiare del regime preferenziale accordato alle importazioni UE
- Certificato sanitario, obbligatorio per l’esportazione di carni

Esiste poi la possibilità di esportare in Svizzera anche temporaneamente, grazie al cosiddetto carnet ATA, che viene fornito dalle Camere di Commercio e permette di esportare merci solo per un dato periodo di tempo. Questo accade per esempio quando si hanno campioni commerciali; prodotti che devono essere esposti durante fiere o altre manifestazioni commerciali; materiale professionale o merci in transito.
Attività di sviluppo e promozione dell’attività di esportazione verso la Svizzera è stata svolta dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (www.ccis.ch). Quest’ufficio è, infatti, l’unico punto di riferimento a livello economico – dopo la chiusura dell’ufficio ICE di Zurigo - per le imprese italiane, che operano o che volessero intraprendere un commercio con lo Stato Elvetico. Qui si possono trovare tutte le informazioni sul trasporto e sull’esportazione di merce in Svizzera, per un business sicuramente in crescita in questi anni, ma che ha le sue, pur semplici, regole.

martedì 6 dicembre 2011

TRASPORTO PER CONTO TERZI

Il trasporto per conto terzi è regolato in Italia dalla legge 298/74. Vediamo di analizzarne il contenuto e di comprenderne brevemente i vari aspetti. Prima di tutto cos’è il trasporto per conto terzi? La normativa lo identifica come quell’attività di trasporto di cose o oggetti per conto di terzi appunto, si tratta quindi di aziende che offrono come servizio il trasporto di materiale in cambio di un corrispettivo.
Per effettuare questo tipo di attività il trasportatore dovrà essere iscritto a un albo nazionale di autotrasportatori, da cui riceverà un’autorizzazione – deve essere rilasciata per ciascun veicolo -per esercitare.
trasporto per conto terzi
Le autorizzazioni sono rilasciate per un periodo di nove anni e, alla scadenza, possono essere rinnovate. Esse possono essere anche sospese o revocate, in caso di sospensione e di cancellazione o radiazione - azioni messe in atto direttamente dall’albo. In caso di morte dell'imprenditore, invece, le autorizzazioni sono lasciate agli eredi o a coloro che si vedono per successione lasciata la proprietà dei veicoli considerati.
Ogni mezzo di trasporto deve per legge portare sulla parte anteriore, posteriore e sull’eventuale rimorchio un contrassegno, vale a dire una striscia diagonale dell'altezza di 20 centimetri, di vari colori che indicano la tipologia di servizio effettuato: rosso significa trasporti effettuati in conto proprio; bianco per i servizi di trasporto in conto terzi e azzurro per i servizi di piazza.
La norma sui trasporti per conto terzi informa anche sui trasporti abusivi, prevede, infatti, pene quali la reclusione da uno a sei mesi o multe per chiunque sia trovato a svolgere questo tipo di attività senza la licenza.
L’intero titolo terzo della norma vuole uniformare, invece, le tariffe dei trasporti. Si parla qui di tariffe a forcella obbligatorie, comprese entro un limite massimo e uno minimo (l’apertura di questa forcella è fissata al 23%), approvate dall’autorità competenti e che devono essere seguite per determinare i prezzi e le condizioni di trasporto. Sono previste delle eccezioni, a cui si consiglia di far riferimento al testo legislativo per approfondimenti.

martedì 15 novembre 2011

Trasporti como

Trasporti Como
Como sorge all’estremità del ramo occidentale del Lario e la sua importanza è rimarcata dal fatto che il lago è celebre nel mondo proprio con il suo nome “lago di Como”.
La città si sviluppa in una posizione favorevole, incrocio di numerose vie di comunicazione e facilmente raggiungibile con più mezzi di trasporto sia dai maggiori centri della regione Lombardia, sia dalla non distane Svizzera.
Il più caratteristico mezzo di trasporto di Como, visto appunto la sua posizione geografica, è sicuramente quello via lago. Gestione Navigazione Laghi Italia cura il servizio pubblico di linea di navigazione, in particolare la flotta si compone da 96 mezzi, dall’aliscafo al catamarano, alla motonave e al piroscafo, che coprono e uniscono i paesi sulle due sponde.
Aliscafo trasporti como
La città di Como è collegata anche con una rete di autobus, ben 10 sono infatti le linee urbane (autobus gialli) e extraurbane (autobus blu) che collegano la città a quasi tutti i paesi della provincia, il gestore è in questo caso SPT Linea controllata direttamente dal Comune. Una funicolare, in carico questa volta ad ATM, unisce invece il centro della città a Brunate, il caratteristico borgo a 715 m slm.
Como è servita dalle Ferrovie Nord e da Ferrovie dello Stato, che mettono a disposizione treni veloci che uniscono la città a Milano e alla Svizzera, sia come mezzo di trasporto pubblico sia per trasporto merci. Le stazioni sono Como Borghi e Como San Giovanni.
Gli aeroporti più vicini sono invece quello di Milano Malpensa a 50 minuti in auto, quello di Linate a un’ora e venti circa, Orio al Serio e il vicinissimo Lugano Airport (poco più di 20 minuti), tutti serviti con trasporti da e per Como città.

Per quanto riguarda i trasporti su gomma Como è collegata a Milano e Chiasso dall’Autostrada A9 Milano-Como-Chiasso., mentre alla Svizzera dall’Autostrada A2 Basilea – Chiasso.

mercoledì 9 novembre 2011

Trasporto merci in Russia in forte espansione

La Russia è uno stato dalle grandi ampiezze, con un territorio enorme ma anche diverso nelle varie regioni, si passa dal mare alla montagna, alle vaste pianure, dal clima polare a quello continentale. E’ attraversata da fiumi navigabili e confina con ben otto mari.

La vastità di questo territorio spesso impervio e poco popolato rende problematici i trasporti, chilometri e chilometri di strade o ferrovie uniscono il paese e spesso si viaggia per giorni, non senza difficoltà, per raggiungere un’altra città del paese.

Trasporto Merci in Russia
Il trasporto merci in russia è per questo organizzato con diverse tipologie di mezzi, così da coprire interamente il territorio nazionale: trasporto su gomma, su rotaia, marittimo, aereo…
Un recente studio ha analizzato il trasporto merci marittimo della Russia, si tratta di una ricerca effettuata dall’istituto Drewry, che ha messo in luce lo sviluppo e la continua crescita di questo settore.
Emerge, infatti, come il trasporto marittimo in container in Russia sia in grande crescita, si calcola addirittura un aumento del 60% entro il 2013 rispetto ai volumi registrati nel 2010 – per un totale di 6,9 milioni di teu, Twenty-Foot Equivalent Unit. E questa crescita si prevede in continuo aumento, tanto che sli studiosi stimano di raggiungere i 12,5 milioni di teu entro il 2020.

Il trasporto merci marittimo ha subito in Russia tra il 2000 e il 2010 una crescita annuale del 18,6%: sempre secondo uno studio di questo istituto di ricerca lo scorso anno il trasporto di container aveva completamente ripreso i livelli del 2008, vale a dire quelli precedenti la crisi economica.
L’afflusso più importante avviene nei porti del mar Baltico (68%), notevolmente più bassi quelli dell’oceano Pacifico (19%), del Mar Nero (11%) e del Mare del Nord (3%). Il porto, invece, in cui si ha un maggior movimento di container è quello di San Pietroburgo, mentre Vladivostok e Vostochny prestano servizio ai traffici locali.