mercoledì 7 novembre 2012

Il futuro del trasporto merci è rosa!


Donne Camioniste

Negli Stati Uniti sempre più numerose sono le donne che si dedicano al trasporto merci, anche se molti sono ancora i pregiudizi.

Il trasporto merci è da sempre considerato un lavoro prettamente maschile, ma sono ormai sempre più le donne che si mettono alla guida di un camion. Negli Stati Uniti ben il 5% dei 3,2 milioni di autisti di tir è, infatti, una donna e secondo l’associazione Women in trucking, che raccoglie le donne camioniste statunitensi, questo dato continuerà ad aumentare in futuro. A tal proposito interviene Ellen Voie, presidente e fondatrice dell’associazione, affermando che l’attuale  scarsità di autisti favorirà proprio l'ingresso delle donne in questo settore e che presto le quote rosa nel trasporto merci potrebbero arrivare al dieci percento!

L’associazione nasce proprio per agevolare l’accesso delle donne a questo lavoro che è ancora legato a una cultura tradizionalmente maschilista con forti pregiudizi. Non a caso anche nel nostro Paese famoso è il proverbio “donna volante pericolo costante”, gli autisti uomini ritengono che le donne non siano in grado a svolgere questo tipo di lavoro. Ecco allora che per superare questo modello culturale l’associazione Women in Trucking ha da poco pubblicato una guida per le aziende di trasporto merci, per spiegare i vantaggi nell'assumere donne come autisti dei mezzi di trasporto, in primis il fatto che le donne guidono in modo più sicuro, procurando meno danni al mezzo.

venerdì 31 agosto 2012

Chiusura San Gottardo. La svizzera prevede misure di risarcimento

Sarà la crisi economica che ha colpito l’eurozona, o la chiusura quest’estate per ben quattro settimane della ferrovia del San Gottardo, rimane il fatto che nel primo semestre del 2012 si è registrata una drastica diminuzione del traffico trasporto merci transalpino, con un calo pari all’8,2% per i trasporti su rotaia e del 3% per quelli su strada. Per quanto riguarda i transiti di autocarri, nel primo semestre si stimato un passaggio attraverso le Alpi svizzere pari a 628 mila, a seguito della chiusura della linea ferroviaria del Gottardo sono aumentati di circa 23 mila unità.

L’UTF l’ufficio federale dei trasporti di Berna – ha proprio a causa di questa eccessiva crisi del trasporto merci su rotaia ha previsto misure di risarcimento.

La frana, infatti, che ha bloccato la ferrovia (dal 5 giugno al 2 luglio 2012) vicino a Gurtnellen nel canton URI, ha causato una maggior diminuzione del trasporto merci su rotaia, si stima infatti che il trasporto ferroviario sarebbe diminuito solo del 5%, di conseguenza è diminuito anche il mercato della rotaia, passando dal 64% al 63%. Tale situazione ha causato non poche problematiche alle aziende che si sono viste aggiungere costi supplementari e perdite di introiti. Saranno proprio le imprese che hanno avuto i maggiori danni economici a ricevere le misure di compensazione annunciate dall’ufficio federale dei trasporti.

venerdì 27 luglio 2012

Stoccaggio delle merci, evoluzione ai tempi della crisi

Se fino a qualche anno fa la logistica e lo stoccaggio merci aziendale era un servizio interno, da qualche tempo si inizia a vedere una sempre maggior richiesta di esternalizzazione.

Stoccaggio merci

La differenza la fa la crisi che ha colpito l’eurozona. Se infatti prima si aveva un mercato internazionale sostanzialmente in crescita, favoriva la gestione interna dei magazzini, oggi lo stoccaggio merci viene affidato ad imprese ah hoc che si occupano esclusivamente di questo.
Viene quindi a mancare la passata idee che la logistica era un aspetto indivisibile dal processo di approvvigionamento, produzione e distribuzione della merce.

La trasformazione di molte imprese passate dall’ambito produttivo a quello commerciale, ha imposto anche una consequenziale modifica nelle modalità di stoccaggio e trasporto merci: si è passati da una necessità data dal processo di produzione, a una legata alla domanda del mercato. Quest’ultima è molto meno pianificabile rispetto alla precedente, con il rischio di aumentare i costi di magazzino, del personale, degli immobili, della gestione… Un’azienda per avere un servizio logistico interno deve considerare gli investimenti necessari per mantenere gli stock.

L’outsourcing è consigliata nei casi sia necessaria una discreta flessibilità della gestione. O ancora quando l’azienda non riesce a equilibrare le diverse attività durante l’anno (con mesi attivi e mesi fermi). Il servizio di stoccaggio merci esterno in questi casi garantirebbe dei costi minori (in quanto pagati sull’utilizzo) rispetto a quelli fissi di una gestione interna. Un contratto con un’azienda esterna potrebbe prevedere elementi di costo variabili, che altrimenti sarebbero tutti a carico dell’impresa.
Spesso poi le aziende che offrono servizi di logistica hanno maggiori capacità, con investimenti mirati a migliorare la tecnologia, che l’azienda committente probabilmente riuscirebbe a implementare con difficoltà. La garanzia quindi di un servizio migliore, un’adeguata pianificazione delle attività e processi veloci e affidabili.

Uno dei limiti dell’outsourcing  potrebbe essere il rischio di perdere parte del know how logistico interno, ma con contratti di breve tempo non si avrebbe un ritorno positivo sugli investimenti effettuati.

Di seguito riportiamo alcuni esempi di logistica e stoccaggio merci di successo:

CityLog: Torino
Cityporto: Padova
Cityporto: Modena

lunedì 19 marzo 2012

Logistica e trasporti

Molte sono le definizioni che si possono dare al servizio di logistica per i trasporti, proviamo a capire di cosa si tratta.


Logistica e trasporti
La logistica ha diverse definizione, che comprendono più o meno “azioni”. Spesso con questo termine si vogliono indicare le attività per la distribuzione e la sistemazione fisica delle merci, ma può comprendere un ben più ampio numero di mansioni. Riportiamo quindi di seguito la definizione che ha dato l’AILOG – l’associazione Italiana di Logistica:

"l'insieme delle attività organizzative, gestionali e strategiche che governano nell'azienda i flussi di materiali e delle relative informazioni dalle origini presso i fornitori fino alla consegna dei prodotti finiti ai clienti e al servizio post-vendita”.

 Il servizio di logistica è spesso abbinato a quello di trasporto e di fatto sono strettamente legati. Il trasporto di una merce da un luogo a un altro è gestito dalle attività logistiche che coordinano il flusso dei materiali. La logistica di un trasporto prevede infatti attività di pianificazione, organizzazione, verifica e controllo sulla spedizione delle merci, così che possa avvenire nel migliore dei modi, ottimizzando i tempi e le risorse, oltre che garantendo il successo del trasporto. Questi due sono tra gli obbiettivi principali che la logistica deve avere:

  • interni (all’azienda), vale a dire l’ottimizzazione dei tempi e spese;
  • esterni (nei confronti del cliente) garantire il successo del trasporto e un ottimo servizio ai clienti.

La logistica di trasporto comprende quindi diverse azioni, non solo quelle legate alla gestione e organizzazione del magazzino, tra loro coordinate per soddisfare l’esigenze del mercato e rendere l’azienda competitiva. Proviamo qui ad elencarne le principali, sempre riferendoci alla logistica per il trasporto:

  • gestione degli ordini dei clienti;
  • controlli magazzino (disponibilità, organizzazione);
  • programmazione calendario trasporti;
  • preparazione spedizioni;
  • stoccaggio e movimentazione;
  • controllo entrate/uscite merci da magazzino;
  • verifiche dei trasporti;
  • consegne al cliente;
  • acquisto, ricezione e controllo di eventuali forniture necessarie.

Il servizio di logistica è ovviamente diverso in base alle richieste del cliente e della tipologia di trasporto e merci da spedire. Ogni trasporto ha caratteristiche particolari ed è per questo importante che l’impresa sia in grado di gestire tutti i passaggi necessari per effettuare la spedizione (dal ritiro alla consegna della merce) con successo: tutto questo è logistica!

mercoledì 18 gennaio 2012

Crisi del settore Trasporti

Crisi settore trasporto merci conto terzo


Incontro tra Ministero e Associazioni delle Aziende di trasporto merci, per analizzare e cercare risolvere la crisi del settore.

Si è tenuto mercoledì 11 gennaio il fondamentale incontro per i trasporto di merci per conto terzi. Le associazioni che rappresentano la categoria dell’autotrasporto merci hanno discusso presso il Ministero dei Trasporti con il Vice Ministro Mario Ciaccia per cercare risposte e possibili soluzione alla crisi del settore.

Durante l’incontro si è parlato di varie problematiche che il settore trasporti sta avendo in questo periodo, tra cui si evidenziato con urgenza una soluzione all’continuo aumento del costo del gasolio: il ministero ha garantito l’accelerazione dei processi burocratici per ottenere il rimborso del 2011 (le aziende di trasporto possono infatti presentare domanda per la compensazione). A questo proposito il Ministero dell'economia e delle finanze ha intrapreso l’iter per la definizione della norma necessaria per permettere dal 2012 il rimborso su base perlomeno trimestrale.


Si aggiunge all’aumento del gasolio, quello delle Assicurazioni, di cui il Governo ha assicurato di vigilare e verificare la situazione in essere.
Durante la riunione si è dichiarato come sia imprescindibile da qualsiasi azione di Governo, la necessità di permettere ai trasportatori il riconoscimento dei costi specifici per la sicurezza e di normative più semplici per una migliore gestione e controllo di ogni singolo trasporto.
E’ emerso quindi come le aziende di trasporto merci siano fondamentali nell’economia del Paese e la completa disponibilità dei Ministeri affinchè si possano risolvere le questioni aperte e le problematiche causate dalla crisi economica.

venerdì 13 gennaio 2012

Sdoganamento: Che problema!


Tutte le spedizioni per i Paesi non appartenenti all’Unione Europea devono seguire più lunghe procedure di trasporto per via dello sdoganamento.

Qual è la fase più noiosa che bisogna necessariamente affrontare per inviare un pacco, o comunque eseguire una spedizione di merce, in Paesi al di fuori della Comunità Europea? Sicuramente tutta la serie di operazioni burocratiche per lo sdoganamento.

Tutte le spedizioni per quei Paesi non appartenenti all’Unione Europea devono seguire più lunghe e complesse procedure per i controlli di dogana. Ogni Stato ha, infatti, un’Agenzia di Dogana che si occupa della vigilanza dell’ingresso delle merci nel territorio nazionale e gestisce i vari controlli “all’ingresso”, verificando la merce e i documenti di trasporto e spedizione.
Ogniqualvolta quindi ci troviamo a fare una spedizione internazionale (e come già detto sopra fuori dall’Unione Europea) dobbiamo munirci di pazienza per compilare una serie di moduli per lo sdoganamento.

Scopri di più sullo sdoganamento: http://www.cippatrasporti.ch/it/operazioni-doganali/sdoganamento-ue/

Verranno richiesti tutti i riferimenti del mittente, ma anche informazioni sulla merce oggetto del trasporto:
  • Natura e descrizione della merce;
  • Tipologia della merce;
  • Valore reale della merce;
  • Spese di trasporti.
La descrizione della merce e l’indicazione della tipologia fornirà le informazioni necessarie a stabilire l’eventuale esigenza di altri permessi o licenze, o ancora la presenza di limitazioni o divieti di importazione del prodotto nel Paese destinatario.
Nel caso di trasporto/invio da privato a privato bisognerà compilare un modulo pro-forma in cui di dichiara la natura di regalo e il valore dell’oggetto.
In caso invece di transizione commerciale si dovrà allegare una copia della fattura (o altri documenti relativi alla transizione) e eventualmente il codice fiscale del destinatario (prassi che agevolerà i controlli di accertamento e accelererà di conseguenza la consegna).
Il problema dello sdoganamento può comunque essere facilmente risolto facendo gestire l’intero processo all’azienda di trasporto a cui ci affidiamo. La maggior parte delle imprese ha, infatti, al suo interno personale amministrativo competente, in grado di gestire al meglio tutte le pratiche doganali.

venerdì 30 dicembre 2011

Esportare in Svizzera

Esportare in Svizzera è in questi anni un business in crescita, ma ha comunque le sue regole: scopriamo quali.

Esportare in svizzera
Le esportazioni nazionali, in questo periodo di crisi mondiale, hanno subito un brusco rallentamento. Unico Paese d’Europa, però, ad aumentare il numero delle esportazioni di prodotti italiani è la vicina Svizzera.
Esportare in Svizzera include però diverse prassi da seguire in più, rispetto una qualsiasi esportazione verso uno stato appartenente alla Comunità europea.
Lo stato svizzero pur essendo membro del Consiglio d’Europa e dell’EFTA, non appartiene allo “spazio economico europeo” e i rapporti commerciali con gli altri Stati sono gestiti da un accordo di libero scambio (che risale al 1972).
L’azienda di trasporto che deve esportare in Svizzera, oltre alla dichiarazione doganale (DAU) deve predisporre una serie di documenti, ecco un breve elenco:
- La fattura commerciale, in due o tre copie
- Il documento EUR.1, che è serve a testimoniare l’origine dei prodotti, così da beneficiare del regime preferenziale accordato alle importazioni UE
- Certificato sanitario, obbligatorio per l’esportazione di carni

Esiste poi la possibilità di esportare in Svizzera anche temporaneamente, grazie al cosiddetto carnet ATA, che viene fornito dalle Camere di Commercio e permette di esportare merci solo per un dato periodo di tempo. Questo accade per esempio quando si hanno campioni commerciali; prodotti che devono essere esposti durante fiere o altre manifestazioni commerciali; materiale professionale o merci in transito.
Attività di sviluppo e promozione dell’attività di esportazione verso la Svizzera è stata svolta dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (www.ccis.ch). Quest’ufficio è, infatti, l’unico punto di riferimento a livello economico – dopo la chiusura dell’ufficio ICE di Zurigo - per le imprese italiane, che operano o che volessero intraprendere un commercio con lo Stato Elvetico. Qui si possono trovare tutte le informazioni sul trasporto e sull’esportazione di merce in Svizzera, per un business sicuramente in crescita in questi anni, ma che ha le sue, pur semplici, regole.